Oggi 15 gennaio 2018, verso le ore 15:30, è giunta la notizia dall’ istituto per le pari opportunità sul web che sono stati falsificati 100 milioni di Bitcoin.
Secondo le ricostruzioni dell’ agenzia delle entrate umane, i falsari avrebbero coniato 100 milioni della moneta digitale Bitcoin, usando una stampante comprata al mercato del comune di Bufalino, in provincia di Bufala, Campania.
Le nuove banconote coniate sarebbero state usate per comprare video porno, alcolici e salame contraffatto.
I falsari successivamente si sarebbero messi in contatto webcam via internet, utilizzando i servizi nascosti della rete tor nel deep web, con l’ istituto per i codici anagrafici, vantandosi della falsificazione e sbattendo in faccia al servizio clienti i 100 milioni di Bitcoin stampati.
L’ associazione per i diritti dei nabbi sta ora indagando per quanto riguarda la stampante comprata al mercato di Bufalino. La stampante sarebbe stata comprata pagando con soldi probabilmente ricilati.
Nel frettempo gli exchange sono in crisi, poichè questa falsificazione di Bitcoin ha immesso in circolo più della quantità massima di Bitcoin che la blockchain può supportare.
Il limite di Bitcoin che possono essere immessi è di 21 milioni. Con i 100 milioni di Bitcoin stampati, questo limite è stato ampiamente superato e ciò potrebbe far crollare il prezzo dei Bitcoin nel breve periodo.
Oltre a ciò si aggiungerebbero i rischi di una speculazione da parte degli investitori comuni, persone normali che decidono di investire qua e là centinaia di euro per far fronte alle spese ma che potrebbero far perdere molti soldi agli exchange.
”Persone comuni, come io e te, potrebbero iscriversi a un exchange e guadagnare migliaia di euro solo comprando e rivendendo Bitcoin” rivela Giorgio Nabbozzo, un comune investire intervistato ai nostri microfoni.
”Gli exchange in questo modo potrebbero entrare in crisi e perdere tanti soldi, in questo modo si instaurerebbe un circolo vizioso che farebbe perdere valore alle monete virtuali. Per esempio ci sono degli exchange che permettono agli utenti iscritti (chiunque può iscriversi) di invitare altre persone ad iscriversi, guadagnando in cambio parte delle commissioni che questi utenti pagano. Un esempio di questo sito è kucoin (Giorgio Nabbozzo ha chiesto di lasciare il referral link a noi del quotidaino, in cambio dell’ intervista) -> https://www.kucoin.com/#/?r=7xHsbv
Se ciò viene fatto e il prezzo dei Bitcoin cala, nel giro di pochi mesi gli exchange potrebbero andare falliti e noi persone comuni guadagnare centinaia di migliaia di euro”
Nel frattempo Kin Zu Ming, bit-liardario cinese che ha fatto una fortuna vendendo pizze a metà prezzo con pagamento in Bitcoin nel 2012 (all’ epoca i Bitcoin valeva una trentina di dollari mentre adesso ne vale oltre i 15 mila), rivela alle nostre telecamere ”gli exchange potrebbero negare le transazioni in Bitcoin, per risolvere il problema della troppa valuta in eccesso e in questo modo ridurre le speculazioni”